“Che fretta c’era maledetta primavera.. che fretta c’era se fa male solo a me… che resta dentro di me di carezze che non toccano il cuore… stelle una sola ce n’è che mi può dare la misura di un amore…. che fretta c’era maledetta primavera… maledetta come me..Lasciami fare come se non fosse amore ma per errore chiudi gli occhi e pensa a me…”
Ascoltavo la televisione suonare questa canzone poco fa.. e mi si sono spalancate di colpo tutte le finestre del cervello!!! Vi parlerò dei rimpianti….
Sì… capita a tutti di averne… i rimpianti son qualcosa che ti si insinua dentro… in maniera sottile… impercettibile quasi… dolci come caramelle… ma pericolosi quanto il veleno..
I rimpianti a volte non ci permettono più di vivere bene la nostra vita.. ci ostacolano… ci schiacciano… è dura convivere con loro!
Ma i rimpianti a volte servono… sì… a volte servono pure quelli… parola della sottoscritta… perchè i rimpianti a volte ci danno la forza di buttare giù tutto e ricominciare da capo…
Ci sono dei rimpianti che si insinuano nell’anima e ci tormentano finché non diamo loro ascolto… noi vorremmo farli tacere… ma siam costretti ad ascoltarne il ritmo persistente nelle orecchie.. come il canto di una nenia… assordante… insopportabile… e allora diciamo BASTA!!!!!!!!!!!
E forse è solo allora che ricominciamo a vivere…
“Che fretta c’era maledetta primavera…” questa la mia assordante domanda… mi son costruita un mondo di cera in cui nascondere le mie paure per un pò e ne son rimasta prigioniera… fingendo quasi fosse vero… quasi fosse amore… quasi fosse vita..
E ora la Noemi di adesso si domanda… che fretta c’era? che fretta avevo di dimenticare? di cancellare? di archiviare? e di “costruire” ancora?
La paura a volte ci gioca brutti scherzi… ci fa scappare.. correre… fuggire via…
Paura della mia fragilità.. dei miei sentimenti… paura di soffrire e di piangere ancora… paura di qualcosa che non si comprende appieno… paura dell’immensità..
E dunque… che fretta c’era? C’era il bisogno inspiegabile di fuggire mille miglia lontano da quel che non potevo contenere….
Ma chi fugge non è mai felice…. E la sua infelicità presto lo raggiungerà… è inevitabile… scontato quasi…
Cito Saba… mio triste..dolce tormento di quei giorni…
“Saperti amante e non poterti avere,
star lontano da te quanto in cor m’ardi,
aver la lingua e non poter parlare,
udir quest’acqua e non chinarsi a bere,
correre in riga quando a lenti e tardi
passi vorrei penosamente andare”
Ecco qua… ecco a cosa ci porta la nostra corsa contro noi stessi… contro il nostro stesso cuore e la nostra stessa esistenza…
Ci ostiniamo a rifiutare ciò che davvero vorremmo quasi fosse un atto di consacrazione… di dignità… quasi fosse una punizione che ci autoinfliggiamo per il nostro essere codardi… Ma quanto male ci facciamo…. quante ferite insopportabili ci procuriamo…
Basta con le rinunce folli in nome dei nostri vacuii e vani ragionamenti… basta con le idiozie che ci raccontiamo per far tacere la coscienza… basta con l’impertinenza di decidere di annullare noi stessi… basta con le lotte spietate contro il nostro cuore…
Ricominciamo a vivere.. facendo del rimpianto il trampolino di lancio per un’esistenza vera… e quando poi ci siamo reimpossessati della vita che ci apparteneva lasciamo pure andare il rimpianto… perché non ci serve più..