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Archive for settembre 2007

“Che fretta c’era maledetta primavera.. che fretta c’era se fa male solo a me… che resta dentro di me di carezze che non toccano il cuore… stelle una sola ce n’è che mi può dare la misura di un amore…. che fretta c’era maledetta primavera… maledetta come me..Lasciami fare come se non fosse amore ma per errore chiudi gli occhi e pensa a me…”

Ascoltavo la televisione suonare questa canzone poco fa.. e mi si sono spalancate di colpo tutte le finestre del cervello!!! Vi parlerò dei rimpianti….

Sì… capita a tutti di averne… i rimpianti son qualcosa che ti si insinua dentro… in maniera sottile… impercettibile quasi… dolci come caramelle… ma pericolosi quanto il veleno..

I rimpianti a volte non ci permettono più di vivere bene la nostra vita.. ci ostacolano… ci schiacciano… è dura convivere con loro!

Ma i rimpianti a volte servono… sì… a volte servono pure quelli… parola della sottoscritta… perchè i rimpianti a volte ci danno la forza di buttare giù tutto e ricominciare da capo…

Ci sono dei rimpianti che si insinuano nell’anima e ci tormentano finché non diamo loro ascolto… noi vorremmo farli tacere… ma siam costretti ad ascoltarne il ritmo persistente nelle orecchie.. come il canto di una nenia… assordante… insopportabile… e allora diciamo BASTA!!!!!!!!!!!

E forse è solo allora che ricominciamo a vivere…

“Che fretta c’era maledetta primavera…” questa la mia assordante domanda… mi son costruita un mondo di cera in cui nascondere le mie paure per un pò e ne son rimasta prigioniera… fingendo quasi fosse vero… quasi fosse amore… quasi fosse vita..

E ora la Noemi di adesso si domanda… che fretta c’era? che fretta avevo di dimenticare? di cancellare? di archiviare? e di “costruire” ancora?

La paura a volte ci gioca brutti scherzi… ci fa scappare.. correre… fuggire via…

Paura della mia fragilità.. dei miei sentimenti… paura di soffrire e di piangere ancora… paura di qualcosa che non si comprende appieno… paura dell’immensità..

E dunque… che fretta c’era? C’era il bisogno inspiegabile di fuggire mille miglia lontano da quel che non potevo contenere….

Ma chi fugge non è mai felice…. E la sua infelicità presto lo raggiungerà… è inevitabile… scontato quasi…

Cito Saba… mio triste..dolce tormento di quei giorni…

“Saperti amante e non poterti avere,

star lontano da te quanto in cor m’ardi,

aver la lingua e non poter parlare,

udir quest’acqua e non chinarsi a bere,

correre in riga quando a lenti e tardi

passi vorrei penosamente andare”

Ecco qua… ecco a cosa ci porta la nostra corsa contro noi stessi… contro il nostro stesso cuore e la nostra stessa esistenza…

Ci ostiniamo a rifiutare ciò che davvero vorremmo quasi fosse un atto di consacrazione… di dignità… quasi fosse una punizione che ci autoinfliggiamo per il nostro essere codardi… Ma quanto male ci facciamo…. quante ferite insopportabili ci procuriamo…

Basta con le rinunce folli in nome dei nostri vacuii e vani ragionamenti… basta con le idiozie che ci raccontiamo per far tacere la coscienza… basta con l’impertinenza di decidere di annullare noi stessi… basta con le lotte spietate contro il nostro cuore…

Ricominciamo a vivere.. facendo del rimpianto il trampolino di lancio per un’esistenza vera… e quando poi ci siamo reimpossessati della vita che ci apparteneva lasciamo pure andare il rimpianto… perché non ci serve più..

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Silenzio…

A volte ci spaventa il silenzio…. sì.. ci fa terribilmente paura…. ma in questi giorni mi sono inebriata di silenzi.. sì.. viaggiare mi ha condotta in una dimensione silenziosa tutta mia… fatta di immagini che scorrono veloci dal finestrino.. fatta di volti sconosciuti da guardare negli occhi.. di cuori in cui cercare di scrutare qualcosa.. di città che non conosco ma attraverso cui mille volte son passata… senza andarci mai… come un fantasma….

Viaggiare.. viaggiare…. tutto questo vagabondare mi richiama al silenzio della mia interiorità… quando viaggiamo ci confrontiamo con realtà diverse… con nuove abitudini presenti nei posti che visitiamo…. i nostri occhi sono stimolati da nuovi paesaggi…. ma il  cuore è sempre lo stesso.. con la sua voglia di meditare… la sua voglia di pensare…

Così ogni giornata del mio viaggio si concludeva per un momento ogni sera… quando, chiusa la porta della stanza in cui dormivo, ritrovavo me stessa…nel silenzio… la Noemi di sempre… coi suoi libri e i suoi taccuini… con gli stessi pensieri…

Dovunque andiamo ci portiamo dietro ciò che siamo… basta un attimo di silenzio a ricordarcelo… una briciola di malinconia…

Sono questi i momenti in cui mi sento un pò più mia…  come se con una valigia in mano mi rendessi conto che la vita è tutta qua… me stessa e una valigia di sogni.. di pensieri…. di persone da amare…

E’ bello il silenzio della sera… ci ricorda quanto siamo noi…. quanto questa vita ci “appartiene” come i giorni di un viaggio che pure non potremo mai afferrare…

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Loving the life…

leaf-modifiquata.jpg

Non so bene cosa scrivere in questo post…niente di preparato… studiato e premeditato.. c’è solo un sospiro del cuore che vorrei lasciare tra le righe di queste mie parole…

Sì… perchè in questa notte silenziosa riesco a percepire ancor di più l’animo mio… loving the life….

Alcuni disprezzano la vita che hanno… alcuni sono troppo concentrati sui loro problemi per considerare le occasioni che il mondo riserva loro… A volte ce la complichiamo troppo questa vita… e ne perdiamo il filo… ci incartocciamo in tortuosi labirinti fino a perdere memoria di ciò che siamo…

Mi capita spesso di considerare la mia vita… sì… a volte ho sbagliato strada… a volte son dovuta ritornare sui miei passi… a volte mi è toccato cancellare tutto e poi ricominciare… a volte ho perso tutto… a volte ho pianto e mi son sentita smarrita..ma… la vita è bella… così come ci è stata data di viverla…

Possiamo colorarcela… inventarcela…

A volte ce ne accorgiamo solo quando stiamo per perderla… Qualcuno ha scritto “Ho sentito la felicità dal rumore che ha fatto andando via…”. Quanti attimi sprecati intorno a noi… quante vite di plastica che emanano il triste odore della superficialità… Quanti cuori disperati con gli sguardi offuscati dalle lacrime ormai incapaci di mirare la luce del sole…

Loving the life…

Dice Coelho: “La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere…”Viviamo questa vita istante dopo istante… intensamente… semplicemente… che la morte non ci colga impreparati un giorno… che ci chieda il conto di una vita che non abbiamo appieno vissuto come volevamo…

Questa vita non ha un libro di istruzioni… nessuno ci ha spiegato come viverla… va amata…scoperta… esplorata… è una terra da conquistare…come un’isola deserta…piena di strade nuove e sentieri sconosciuti…

Come Terzani meravigliosamente ci racconta:

“Ma se tu esci dal conosciuto e cerchi strade che non sono state completamente battute o, come dico, se te le inventi, hai la possibilità di scoprire qualcosa di straordinario… A volte bisogna rischiare , fare altre cose. occorre rinunciare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni… Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. Alora, capito? E’ fattibile, fattibile per tutti.

Cosa è fattibile?

Fare una vita, una vita. Un vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci.”

E’ questa la vita che amo fare e il cui sapore sta rallegrando in maniera speciale i miei giorni….

Eccomi mondo… sono io.. sono qui.. loving the life….

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Poesia

“Tu mi hai fatto senza fine, a Tuo

piacimento. Tu vuoti e rivuoti

questo fragile vaso, e lo riempi

sempre di nuova vita.

Per monti e valli hai portato

questo piccolo flauto di canna,

soffiandovi melodie eternamente nuove.

Al tocco immortale delle Tue

mani il mio piccolo cuore si

smarrisce per la gioia ed effonde

parole indicibili.

Su queste mie piccolissime mani

piovono solo per me i Tuoi doni

infiniti. Passano le età, e Tu versi

sempre, e sempre c’è da riempire.”

                                                                                        (Rabindranath Tagore)

La mia vita è continuamente alimentata dal soffio dell’Onnipotente… come un vaso che vuol essere riempito… come uno strumento che vuole diffondere musica…

Vedo questa vita mia come un cammino accanto al mio Dio, questa Presenza invisibile che permea la mia intera esistenza, questa Persona, mio eterno Compagno di viaggio…

Come accade in ogni rapporto c’è uno scambio… solo che qui lo scambio è a senso unico… perché io ho tutto da imparare da Lui… e vivere questa vita al Suo fianco per me significa anche vedere il mondo coi Suoi occhi e apprezzarne ogni dettaglio… ogni occasione…

Questa esperienza è illuminante e in continua evoluzione… eh già… perché quello che io ricevo in questo cammino… quello che accumulo durante il viaggio posso spenderlo per altri e poi continuare a ricevere e ad essere riempita nella mia vita… c’è sempre spazio 🙂

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Già… molto romanticamente spesso interpretiamo questo verso biblico con il pensiero che l’amore è un sentimento talmente forte da resistere e sopravvivere alla morte… ma per me non è solo questo…io leggo altro in queste parole…

L’amore… come la morte è qualcosa che ci conduce oltre quelli che sono i nostri limiti umani…che ci spinge oltre noi stessi…

E’ forte sì… perchè talvolta facciamo fatica a dominarlo… talvolta ci spaventa perché ci riempie di quella sensazione di infinito che spesso facciamo difficoltà a comprendere…

L’amore ci spinge a superarci… a guardare oltre quelli che sono i nostri interessi… a desiderare la pienezza e la realizzazione degli altri…ci modifica… ci trasforma…

L’amore si avvicina alla morte in quanto è parte di essa stessa…in qualche modo amare significa rinunciare a una parte di sé per donarsi agli altri….amore e morte si guardano allo specchio ogni mattina e ci invitano a vivere ogni istante con l’intensità di chi ha compreso il ritmo passeggero del tempo…

Del resto l’amore ci completa come pure la morte completa uno stadio della nostra vita…ineluttabili…amore e morte… colorano le nostre esistenze e accompagnano le nostre vite durante tutto il nostro viaggio…

Nell’amore, come nella morte, si paga il prezzo di un cambiamento radicale… un cambiamento di stato direi…. entrambe queste realtà ci portano a sperimentare una nuova dimensione… ci avvicinano all’eterno…

il cambiamento provocato dall’amore e dalla morte non ci consente più un ritorno alla condizione precedente… è un cambiamento permanente… che trasforma la nostra stessa natura in qualche modo… la nostra visione… ci investe di realtà nuove e ci rende incapaci di guardare più con gli stessi occhi…

Amore e morte… concetti uniti da questa forza che va oltre l’umano… oltre la comprensione stessa… ci ritroviamo tutti nudi dinanzi alla morte come pure dinanzi all’amore… non si può barare…

Amore e morte fanno sì parte di noi che non possiamo negarle…evitarle ma dobbiamo imparare a convivere con esse e a viverle come parte stessa di noi… come attimi che ci appartengono e ci costituiscono anche… insiti in noi…

Non si sfugge alla morte come neppure si può fuggire dall’amore…

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L’evento della stagione… un sacco di gente riversata per le strade della capitale per festeggiare una notte in allegria…

Povera notte bianca… così triste… così sola… senza qualcuno che asciughi le tue lacrime di luci e musica…così ti ho vista io.

Ho visto gli occhi della gente… persi nel vuoto…ho visto i loro cuori sofferenti cercare conforto nel nulla che una serata di svaghi ed eventi può offrire…risa amare… risa ubriache di dolore…

Presagio di una triste condizione umana: la gente soffoca nel baccano il suo dolore… no… non vuole più ascoltare… ha paura dei silenzi che la costringono a leggersi dentro…. Individui soli pure tra milioni di persone…

Povera notte bianca… che offri i tuoi spettacoli da nulla per consolare i cuori fuggitivi…

Io… un’intrusa tra la gente… osservatrice di questa sfilata di non identità… di disperazione… Ho immaginato l’alba di quelle persone… al loro rientro… nelle loro case… costretti ancora una volta ad ascoltare le loro grida di silenzio…non è cambiato nulla… rendersi conto che non resta altro poi che una manciata di niente… e il vuoto è ancora più grande…

Vite che rinunciano a vivere e si limitano semplicemente ad esistere…

Povera notte bianca… che tenti di illuderci con i colori dell’allegria ma non sei in grado di sconfiggere la tristezza e la monotonia della gente… che non puoi dare un senso a quelle vite dal sapore di niente…

E mi sovvengono le parole di un canto:

“Vedo sfilare innanzi a me moltitudini d’uomini…

volti senza nome… cuori freddi senza amore…

vite consumate dal male… occhi vuoti in cerca di chi

ascolti la loro storia per dare loro speranza…”

La gente spesso indossa maschere di cera.. per nascondere il pianto che ha dentro… la sua infelicità…

Povera notte bianca che ritrovi riversato per le strade della tua città un popolo infelice… e tu non puoi salvarlo…

Ho voglia di gridare… ho voglia di prendere a calci tutta questa farsa e richiamare il mondo all’attenzione…al pensiero… alla ragione… a considerare il Cielo ed il Suo Creatore…

è inutile cercare di nascondersi tra gli altri in questa notte bianca come in mille altre…. questo non cambierà noi stessi e l’inutilità che ci trasciniamo dietro…

Popolo infelice riconsidera i tuoi scopi e sileziosamente in te riscopri il bisogno di ricercare altrimenti la tua felicità…

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Osservatorio

isola1.jpg 

Una giornata come tante questa, in cui ti svegli e non riesci a smetter di pensare.. Il corso degli eventi si modifica quotidianamente e tu ogni giorno devi assumere la tua andatura…a volte devi imporla alle circostanze..

Cammini su sentieri non battuti dagli altri o in strade altre mille volte già percorse…a volte senti di dover marciare… e altre volte non riesci a smetter di danzare…

Il passo nostro muta in accordo al ritmo del nostro cuore…perfetta sintonia…

Vorrei gettar su carta le mie sensazioni per colorare la mia Isola di ciò che sento ora… mi tuffo nel mio mondo interiore, senza più paura, con una capriola..

Onoro serenamente ciò che sono… un flebile riflesso della Tua grande immensità… che pur mi rende unica… me stessa… E riscopro il sapore dolce di sapermi legger dentro con sincerità, senza timore… ora che di me accetto tutto… ogni frammento di sogno e molecola d’amore..

Continuo a scrivere domande sul taccuino dei pensieri miei e vivo questa vita sfidando ogni risposta che trovo…

E’ bello sentirsi a casa su questa Isola sconfinata, lontana dal mondo… guardo la gente indaffarata in un triste girotondo e io sorrido serena… al ritmo delle onde di questo dolce mare che da qui non posso proprio smetter di ammirare…

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Eh già… potremmo considerare quest’affermazione sotto diversi punti di vista… Ce n’è di gente bizzarra in giro… caspita! Gente con i capelli di tutti i colori…con tagli al limite della paranormalità…Gente che gira vestita come vuole…(o svestita… a seconda dei gusti).. C’è pure chi ha un modo tutto bizzarro di porsi…chi gira col cilindro in testa ed il bastone…chi parla solo in rima…chi crede agli alieni e chi si mette alla ricerca del pentolone pieno d’oro nascosto ai piedi dell’arcobaleno…

Insomma… sì… gli esseri umani sono bizzarri… questo lo si sa..

 Io stessa, tra l’altro, a volte mi ritrovo ad esserlo nella mia stravagante originalità…

Ma non è di questo essere bizzarri che voglio raccontare in questo post…

Ieri leggevo questa storia che mi ha fatto molto pensare:

“Un signore chiese a Jaime Cohen:<<Voglio sapere che cosa c’è di più bizzarro negli esseri umani>>. Cohen rispose: <<Pensano sempre al contrario: prima hanno fretta di crescere, e poi sospirano per l’infanzia perduta. Prima ci rimettono la salute per i soldi, e subito dopo spendono i soldi per avere la salute. Pensano al futuro con tale ansia che trascurano il presente, e così non vivono né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero mai morire, e muoiono come se non avessero mai vissuto>>”

                                                           (da “Come il fiume che scorre” Paulo Coelho)

Ebbene sì… questo sì che significa essere bizzarri!! Superiamo noi stessi nel contaddire le nostre stesse vite… eh già che sì che si può cambiare idea nella vita… ma  suvvia gente… non prendiamoci in giro! Non riduciamo la nostra esistenza a una mera barzelletta cosmica!

Cerchiamo di vivere la vita così come si presenta  a noi…guardandola con gli occhi di un bambino e con la maturità del nostro vissuto… gustandoci ogni goccia di quello che è il nostro oggi… considerando il passato mentre si aspetta serenamente il futuro… Non sprecando le occasioni che la vita ci regala… e aspettando la morte…

Eh già… la morte…enigmatica impronunciabile parola…un appuntamento con l’eterno…

Viviamo questa vita in maniera piena in modo da non doverci mai trovare impreparati di fronte alla morte… irrealizati… con ancora troppe cose da fare… con le buste della spesa in mano… beh… perchè allora sarà troppo tardi per vivere la vita come volevamo viverla… ci resteranno solo i conti da regolare col nostro esser stati “bizzarri”

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“Poiché visse la sua vita intensamente,

l’erba secca ancora richiama l’attenzione di chi passa.

I fiori semplicemente sbocciano,

e lo fanno meglio che possono.

Nella valle, il giglio bianco, nascosto a tutti,

non ha bisogno di dare spiegazioni a nessuno;

vive soltanto per la bellezza.

Gli uomini, tuttavia, non possono convivere con i “soltanto”.

Se i pomodori volessero essere meloni,

si trasformerebbero in una farsa.

Mi sorprende molto

che tanta gente sia occupata

a voler essere ciò che non è;

dov’è il divertimento nel trasformarsi in una farsa?

Tu non hai bisogno di fingere di essere forte,

non devi sempre dimostrare che tutto sta andando bene,

non puoi preoccuparti di ciò che gli altri stanno pensando,

piangi se ne senti il bisogno,

è bene piangere fino a esaurire le lacrime

(difatti solo allora potrai tornare a sorridere)”

Questa poesia si commenta da sola… racchiude nella sua essenza tutto ciò che io sento e fermamente credo… è da leggere col cuore e insieme è da confrontarla con esso

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In una notte silenziosa fermo il tempo per ascoltare il silenzio di ciò che mi è intorno e leggermi dentro…cogliere dentro di me ogni dettaglio, ogni contorno…

La città dorme e con essa le lotte ostinate contro me stessa che ho ormai da un pò già abbandonate…Rivoluzione interiore… voglia di una decodificazione…Leggere finalmente assurde parole e comprenderne il senso…un tempo troppo complicato…ora tutto si manifesta limpido.. si sgomitola la matassa ingarbugliata della vita mia… il gioco è svelato…

Sul palco della vita risorge una canzone… un nuovo atto si compone.. dove danzano felici insieme cuore e ragione… Questa è la guarigione… il segreto di una vera innovazione!

Ho visto scorrer gli anni e con essi crescer le mie domande… ora lentamente vedo sfilare le risposte e il tempo sembra essersi fermato…

A volte c’è un sottile orizzonte che separa magia e follia…come il cielo si separa dal mare…Siamo ombre sulla sabbia del tempo e camminiamo adagio conquistando di questa vita un centimetro alla volta… sorpresi ora dalla luce dell’alba ora dal sorriso triste di un tamonto..

Messaggeri di noi stessi e delle nostre idee manifestiamo al mondo un poco della luce che Tu ci hai dato di risplendere… e che gli altri possano specchiarvicisi dentro ed intuire la segreta soluzione…

In una notte silenziosa ho scoperto che se apro le mie braccia e i miei pensieri sono in grado di essere me stessa e di abbracciare il mondo

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