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Archive for gennaio 2009

Sapore di note

Aspre e dissonanti

note in contrattempo

viaggiano alla volta di un contrappunto

che non sanno trovare.

In antitesi se ne vanno

con toni deliranti, alterate… forse ormai anche

consumate.

Stanche si dipartono dal gruppo

e se ne vanno errando

alla ricerca di un loro personale minuetto

esotico o nordico che sia,

triste eventuale

improbabile

e forse anche

un po’ arrangiato.

Un minuetto che

aldilà del tempo e della metrica

emani il loro sapore.

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Il senso

Il tempo non ha smesso di battere

e con fare spensierato

ce ne andiamo noi

lungo il sentiero.

Come vite sparse

in manciate di occasioni

Esseri unici

senza possibilità di imitazioni

troppo affannati in inutili rivoluzioni

troppo distratti

per leggersi dentro.

Oltre la scorza si nasconde il frutto.

A volte la mondatura è dolorosa

ma nasconde risvolti nutrienti

pertinenti, una volta tanto,

alla logica illogicità di ciò che siamo.

Esseri unici

senza possibilità di imitazioni…

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La mancanza

specchioUn luogo dell’anima,

dove perdersi e ritrovarsi;

lo spazio in cui avvertire ed interiorizzare,

come in un processo alchemico,

l’assenza e la presenza.

Inconsistenza che consente di apprezzare la materia

come di stelle la luce colta a distanze siderali.

Non ricordo la formula ma la sintesi è sublime e silenziosa.

Il colore è trasparente e riflettente come specchio.

La sostanza è costituita da atomi di malinconia.





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Estremamente VIOLA!

Un

passo

alla

volta,

questa

volta

me

lo

impongo,

per

non

fare

indigestione.

Vivere

è

semplice,

se

vai

piano,

e

naturale,

come

deglutire.

So

stay

cool!

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salpare

Tra le briciole scomposte dei pensieri appena nati

tra i silenzi vagabondi degli eventi che son stati

ti imponi colorato, e aleggi indisturbato sull’ acque delle gioie mie e delle malinconie.

E litigo col tempo mentre che scorre lento ad accrescere l’attesa che separa ogni momento tra di noi…

Come se una sola dimensione non bastasse per viverti…

Come se esistesse un posto tutto nostro in cui poterci rifugiare,

senza lacrime di sale

da spendere alla mercé del mio dolore.

E forse è solamente amore… nella forma più solubile che c’è…

tanto da confondersi con ogni elemento che costituisce me.

Ora che abiti anche tu quest’Isola che appena s’intravede tra le mie alte maree,

la parte più nascosta nell’intimo mio…

E qui  non ho più armi per difendermi, e mi son tolta di dosso la corazza…

M’aggiro, indifesa, al cospetto del tuo cuore…

e tengo in mente il tuo sapore, mentre che aspetto d’incontrarti ancora…

E chissà come, e chissà dove capiterà di smarrire per strada brandelli di paure che intralciano il cammino

ridere grati a questo mondo un po’ bambino che ci ha regalato l’assonanza di ritrovarci assieme, come in una strofa di poesia,

io e te.

Salpare ed entrare silenziosamente in mare…

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