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Archive for dicembre 2007

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Alta Marea… che muovi i battiti del cuore… Alta Marea… che non ti preoccupi di circumnavigar l’errore… ché tu l’hai già incontrato, assediato e vinto… Alta Marea che mi fai dono di un particolare istinto…
Io, te e la zattera sulla cresta dell’onda… senza approdare a nessun’altra sponda…
Alta Marea, di navi e pescherecci spettatrice, e di sirene incantatrici…
Vegli sul popolo del mare… e ci fai dono del tuo prezioso sale con cui amo condire la mia pietanza onesta… la mia unica portata… il fiero desco… alla mensa imbandita della festa…

Ed io… “Ho ancora la forza…”

(per ascoltare liberamente il video stoppare il songspot in basso sulla destra.. contento mmà? 😀 )

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Io,Cenerentola…

cenerentolacarrozza.gif

E così ho perso anch’io la mia scarpetta… anzi qualcosa di più intimo, forse un calzino… e m’ha ferito il piede ‘sto destino mentre, ostinata, ho continuato a camminare sulla breccia della vita…come su di una strada amica… con passo a tratti un pò straziato e un pò incantato…

E di zucca e cocchiere ho smarrito la carrozza, non abito una favola e non cerco un espediente magico…

Mi dondolo sul “meraviglioso” e il “tragico” con egual destrezza…

Io senza ballo e senza una certezza… io senza un Principe, un cavallo e una corona… novella Cenerella… sotto la luce di una luna troppo bella…

Mirando il cielo ho dato il nome ad una stella.. una di quelle ben lontane… che ci separano, col loro fascino, dal volto misterioso dell’immenso…

Ora che provo intenso il mio dolore di poterti solo di lontano percepire… Io Cenerentola, tu stella altrimenti innamorata…

Questa di te e di me è la mia canzone… dolente ninna nanna sotto il tetto di un balcone…

Balla di sera, sola, Cenerentola, scalza, noncurante principessa… sotto la luce di una luna piena, sotto il silenzio di una storia vera…

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Mi brilla il cuore d’una luce nuova… svegliata da un’aurora boreale dipinta di miliardi di frammenti di colori…

Frammenti di me… esplodono silenziosamente come frantumi di cristallo… polvere di stelle… tocco terra…

Eccomi qua… divisa in mille pezzi.. il viso mutato.. di lacrime scritta la mia storia sulle pietre che m’hanno ferita… colpita da ciò che di più prezioso abita in me… la lancia di un diamante… infrangibile…

Mi muovo a tastoni su di un pavimento gelido…mentre che l’anima mia… rotta… distrutta… vaga meditabonda per le vie notturne della città… è quasi un’ombra..

A un tratto mi ricompongo… esisto ancora.. sento pulsare la mia vita.. come una calamita ostinata… tenacemente ancorata al suo pezzo di ferro… irremovibile..

E sono giù, sul fondo, sfioro l’abisso che ho finora solo immaginato.. lo tocco con le dita.. più giù non c’è più niente… più giù non posso andare e ciò mi rassicura.. sono salva..

Ho sfiorato con le mani la mia paura più grande…l’ho accarezzata.. l’ho guardata negli occhi e lei ha abbassato lo sguardo… ho vinto io…

Ora… ora che ho toccato il fondo e ho capito che ora vinco anche il finimondo… ora che non ho più niente da perdere eppure so di avere tutto…

Ora che non ha senso tutto quello che ho negli occhi visto distrutto.. ora che so ricominciare.. e sono in grado di ascoltare la musica di sempre con orecchi nuovi..

ora che non mi occorre gomma da cancellare e temperino… ma che mi basta solo una matita e il mio taccuino…

ora che nella vita ho scorto i miei confini evanescenti… e li ho ridisegnati mille volte… no… non sono permanenti.. ora che ho riscoperto quanto è immenso il mare.. e non ne vedo l’orizzonte… ora so che non ho limiti.. perché so reinventarmi sempre… perché non me ne frega niente di soffrire..di buttar giù quanto costruito e dissodarmi un campo nuovo.. dove seminare ancora.. da capo…

Imparo… so di aver forze inaspettate che vincono certezze fratturate.. e tengo gli occhi aperti là dove avrei temuto di guardare… ora… ora che inciampando ho scoperto di volare…

Scomporre e ricomporre… in via sperimentale questa vita… perché ho scelto di non tirarmi indietro.. ora mi sporgo oltre i limiti del conosciuto.. e ricomincio lì da dove parte l’accaduto… e mi ricreo secondo fantasiose attese… che dipingono la vita mia di quiete…

Essenza… di me sono l’essenza… mi nutro dell’assenza di chi m’ha reso ricca, a sua insaputa, coinvolgendomi in questo meraviglioso viaggio di sapori dove navigo e mi barcameno sull’onde delle mia tristezza e della mia allegria..

forse ho inventato un nuovo gioco: il puzzle si mescola e si forma ancora… camaleontica ragione che s’adatta al ritmo mutevole delle circostanze… e più non teme le distanze.. e le attese… le fa sue.. le fa sue vesti principesche in queste danze.

E sono una candela che brilla tiepide armonie… e brillo acqua… il mondo è capovolto.. nuovi equilibri…

E sono una candela “spenta” che continua ad emanare luce, sono l’assenza che conduce.. Sono l’attesa che diventa storia in mano al mio destino…

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“Due amici camminavano in una via frequentata e rumorosa di una città soleggiata dell’Italia meridionale. Uno chiese: “Senti il rumore del grillo?”. “In un simile baccano?” rispose l’altro. Il primo, zoologo, aveva l’orecchio esercitato a percepire i rumori della natura. Non rispose all’amico, ma lasciò cadere in terra una moneta. Subito parecchie persone si voltarono. Allora l’amico osservò: “Noi sentiamo solo quello che vogliamo sentire”. “

Nelle nostre vite caotiche.. troppo occupate a sentire il rumore delle cose che occupano le nostre menti… troppo concentrati sui problemi… sulle pubblicità… sulle futilità spesso non percepiamo il suono lieve e delicato di qualcosa che vuol parlarci… forse un battito del nostro cuore… forse una semplice considerazione… il canto di un grillo che si ostina a chiamarci per nome..

E ce ne stiamo lì… indaffarati a ricercare il “tesoro”… a scavare… a sperare di sentire suoni di monete che tintinnano per terra… cerchiamo l’evidenza dei fatti.. e non ci accontentiamo delle risposte segrete e riservate che la vita ci sussurra… e ci dimentichiamo di allenare il nostro udito a “percezioni universali”… alle cose non dette… non fatte.. ai discorsi inascoltati…alle frasi appena pronunciate… e non diamo la giusta importanza a questo viaggio… lo decoriamo di argomenti inutili… di sterili accessori che alla fine poi ci tornano ingombranti più che utili… o solo tristi specchi per allodole… Stolti noi… se ci soffermeremo sul suono triste e passeggero di una moneta che precipita sul suolo dimenticando di ascoltare il canto del grillo… che nel baccano della quotidianità… forse ha davvero qualcosa da dirci!

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Ma cos’è il Natale?

(per poter ascoltare il video senza la musica di sottofondo del blog stoppare il songspot in basso sulla destra.. grazie.. e prego 😀 )

Vittime del consumismo o animati da un sentimento sincero di scartare per un attimo le nostre occupazioni e fermarci a riconsiderare il Cielo?

Che sia Natale tutti i giorni nel cuore di ciascuno di noi… un Natale vero… a prescindere dalle tradizioni e dalle costumanze… un Natale che va oltre quelle che son le usanze.. un Natale di speranze dove ritrovarci dinanzi al Creatore e riconsacrare a Lui i nostri cuori..

non solo oggi o domani… ma per sempre…

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Eccomi qui… dinanzi a un foglio bianco per ringraziarvi tutti.. per ringraziarvi di essere comparsi all’improvviso nella mia vita…

alcuni per caso… altri da tempo ormai nelle righe della mia esistenza…

Grazie a voi che, con le vostre parole e con la vostra musica, avete colorato le mie giornate tristi.. a volte anche senza saperlo…

E mi son specchiata nei vostri racconti e nelle vostre note.. spesso incantata dalle emozioni che ognuno di voi ha saputo trasmettermi…

E a volte le esistenze non si incrociano per caso… a volte forse dobbiamo raccontarci al mondo per ritrovarci, poi, nelle parole degli altri..

perché la vita è un’incredibile magia.. una tenue sinfonia che va assaporata insieme..

Molti tra voi siete sconosciuti ai miei occhi ma pure vi ringrazia il mio cuore che così bene v’intende..

Così mi sfilano davanti agli occhi i vostri nomi nascosti dietro link interattivi nel mio blogroll..

Primi tra tutti i miei amici di sempre: Mmanu, Lau, Goccia, il Sig. Gufo… voi che avete saputo comprendermi e leggermi negli occhi e amarmi così come sono… vi amo profondamente…

E ringrazio te Sig S. che hai il coraggio di lottare… tu sai che ti ammiro..

Ringrazio Elisa, con il suo blog elegante e Francesca che ha sempre una storia meravigliosa da raccontare…

A Mayra G. Louis dico grazie per la sua voce sconfinata che spesso raggiunge la mia anima.. e ringrazio Lorenzo perchè spesso mi commuove raccontando dell’Amore che conquista..

Un grazie a Joolhan, profondo, poetico ed empatico… mi lascia sempre senza parole…

E un grande grazie al sig. N.Yorker.. col suo blog fantastico, stuzzicante come un aperitivo.. e a Melania… che spesso mi ha regalato una lacrima meditabonda e una riflessione…

Un grazie agli amici di MRT (enpi, le coincidenze non esistono, il teatro degli orrori e il corrispondente veneziano 😉 ), l’unica forma di informazione che conosco, suggestivi e stimolanti… adoro il vostro blogggggggggggg

Ringrazio Dona per la sua gentilezza d’animo e la sua soavità.. dolce e bella come una rosa.. ne ammiro la delicatezza…

Un grazie a Pigmalione, la cui eco mi giunge da lontano, come una voce amica distante ma vicina..

E grazie a te, Silencesorrow, che mi hai nominato… un ragazzo garbato con la faccia pulita e con in testa le domande giuste…un grande!

Un grazie al Capitano, la cui Rotta punta sempre verso Sud, ti avverto come un marinaio stregato dalla luna.. che conosce i misteri del mare… cose che non si sanno raccontare…

E concludo ringraziando il mio musicista preferito che, forse non lo sa, ma mi ha fatto innamorare ancor di più della musica col suo entusiasmo contagiante.. ora so che la musica è poesia…

E sopra tutto ringrazio Chi ha permesso che le nostre strade si incontrassero, sfiorassero e arricchissero in sì meraviglioso modo la mia vita…

Qualcuno Lo chiama caso.. chi destino… io Lo chiamo Padre 😉

Buena vida gente… ci si incontra in questo mare…

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Ode all’amore…ode a questa mescolanza di tutto e di niente..
Ne parla assai la gente dell’amore.. è forse il più gettonato argomento di conversazione..
Ma l’amore che cos’è?
Una parola che si ostina ad occupare volumi interi e generazioni di canzoni.. una parola che si confonde spesso con un’emozione…
Ne parlano i filosofi…si cercano prolisse spiegazioni… si giunge a vacuee conclusioni… ma l’amore.. l’amore che cos’è?
Se bastassero parole a spiegare cosa sia l’amore le avremmo forse già trovate.. se bastasse una visione collettiva a renderci l’idea forse sapremmo in che direzione orientarci..
Ma l’amore mi spiazza…annienta ogni concezione di ciò che credo sia perché mi si rivela nuovo.. ogni giorno.. si spande in maniera evolutiva dentro me…e io non so che dire… e io non so che fare… l’amore è… esiste…
E’ come un fiume che scorre e porta via con la corrente tutto ciò che si ostina nella nostra mente a frapporsi tra noi e lui.. ogni immaginazione… ogni presupposizione…
E scorre… veloce sulle nostre vite… come un fluido segreto non ancora analizzato…e tu non puoi trattenerlo… devi ballare la sua danza..
Ode all’amore… ode al discolo ribelle che si fa beffe di noi mentre umanamente cerchiamo di dargli una collocazione… con le sue ali troppo grandi per potersi adattare alla nostra mente… quest’amore che ci invita ad adattare il nostro passo al suo..
E non “ci” sta nei dizionari d’italiano…
Ma l’amore mi spiazza… “e ogni volta non so cosa fare.. non so cos’è… ma rimango qui a cantare… in faccia a questo mare..”

Credits: immagine “L’amore” di Finferflu http://theraft.wordpress.com

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Essere me…

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Una volta un mio amico, il Sig. Gufo, mi pose la questione: “Cosa si prova ad essere una Noemi?”… C’ho pensato a lungo in quest’ultimo periodo… cosa si prova ad essere me?

Guardandomi da fuori, forse, si riceve un’immagine di me non completa… forse appaio come la ragazza allegra e compagnona.. e talvolta come un’anima malinconica e meditabonda…

sarebbe riduttivo descrivermi così… io sono questo e tanto altro ancora… tanto altro che non so dire e raccontare… tanto altro che non ho bisogno di spiegare…

Io che il ricordo ce l’ho nel cuore e il futuro lo indosso con la sciarpa ogni mattina.. io che mi riposo e faccio il bagno ogni giorno nel presente… io che spesso mi arresto di fronte alla corrente perché ho voglia di capire..

Io che spesso sono stata male interpretata.. io che ho vissuto per un tempo nel mio mondo.. ma poi mi son svegliata… Io che di fronte alle mie scelte ho, talvolta, battuto in ritirata… e me ne sono andata quando ho letto negli occhi ipocrisia.. e me ne sono andata quando ho visto gli orizzonti del mare sporgere oltre i confini della mia piscina…

Io che mi son persa nei meandri sconfinati dei miei ragionamenti e mi son ritrovata nelle cose semplici e genuine e in questo mondo acqua e sapone ho riscoperto la mia ragion d’essere…nei circuiti del silenzio…dove cadono le interpretazioni… ho scorto l’Infinito… il suo boato… l’immenso che non ha spazio e lo spazio del tempo che non si può misurare…

E quando arrivi qui non puoi barare… puoi solo scegliere se prendere o lasciare… se andare oppure rinunciare.. se proseguire o fare dietro front e poi scappare…

Strana la vita… a volte ti stupisce… non era come l’avevo immaginata… forse è più bella… si veste di elegante filosofeggiare.. ti porta a spasso intorno al mondo per ricondurti lì.. nella tua cameretta e poi ti dice “hai intenzione di dimenticare?”

Non so dimenticare ciò che ho veduto.. lo ametto, a volte c’ho provato… e vivere m’è parso allora come un grido soffocato… un urlo appeso… emesso e poi dimenticato.. in attesa di esser moderato..pensato e poi interiorizzato…

Ora ho capito troppe cose per far finta di niente…

Questa sono io.. a spasso su di un’Isola con le infradito rotte.. scalza sulla sabbia.. mi resta solo questo eppure ho tutto… “L’essenziale è invisibile agli occhi…”

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Oggi ho letto su uno dei miei blog preferiti un articolo che vorrei proporvi…

articolo

Questa sì che è una guerra intelligente ragazzi!!!! 🙂

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Odore di spezie nel mio cuore.. Ricordi di un Natale dinanzi a un caminetto che bruciano nell’anima come un tè bollente…

Osservo l’aria tiepida di due anni fa.. mia nonna stanca.. i sapori della Puglia.. il sentore della festa.. cornice splendida al mio cuore palpitante… ignaro di ciò che gli accadeva..

E sentivo alternarsi dentro me il calore delle feste.. dei cari.. degli amici… delle parole giunte da più lontano ancora ma vicinissime a me… e il freddo gelido dell’inverno.. che ingoiava le speranze… gelava i battiti… congelava le emozioni…

Ed il silenzio agghiacciante di un cielo buio interrotto solo dalle stelle… e i discorsi con me stessa.. e il mio non capire e il continuare a domandarsi..

E ricordo il vagone di un treno… dove ho speso una notte a piangere per la lontananza che sentivo separarmi dal mio stesso cuore..

Mi torna spesso quest’immagine alla mente… la serbo incastonata nella mia memoria… come un’intarsio prezioso che non so lasciare andare..

E quando a sera vado a letto… prima di addormentarmi mi sento come allora… rivivo l'”incantesimo” di quelle note che riecheggiano ancora… e quella sitonia mi continua a chiamare… come un canto di sirena..

E mi perdo in quella tazza di tè che mi ricorda il mare… e in ogni battito avverto il ritmo di quelle canzoni che coloravano la sera… la sento ancora come ieri questa sintonia… anche se nascosta dalle voci della folla… la sento vera..

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