Stupore
dinanzi la disfatta
di quel coltello affilato
guidato dalla mano
di chi t’ha generato.
L’amore messo in discussione
la fede e l’opinione
i fatti e l’illusione
E tu
appeso.
La sintesi dei dubbi
affoga nel silenzio
rimastoci di te,
sola testimonianza.
Il tuo sguardo,
la somma del dolore,
chiudersi col tempo
al mondo
quando ormai stanco,
e cieco, hai una sola
benedizione da
offrire,
ai tuoi figli.
E al procedere inverso
della storia, quasi per
“errore”, la riponi
nelle mani sbagliate.
Ironia e riscatto
lacrime e riso
rigano il tuo viso.