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Archive for febbraio 2010

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Che ti dirò

quando il tempo sarà passato

e il calendario ci avrà incantato sui ricordi.

Cosa… che non sia triste e vaga nostalgia

di una nazione disertata, dei tempi andati

della malinconia.

Che ti dirò guardando una fotografia

che ripercorre la storia di un’immagine,

che poi è la mia.

Che ti dirò dopo aver speso anni e spiccioli

e dopo aver collezionato eventi

che ti dirò di tutti quei momenti

che ci fanno ancor sentire piccoli.

Che ti dirò di questa musica

che mi fa emozionare

e che nessun altro saprà mai ascoltare.

Che ti dirò del tempo

rapido e tiranno

che ti dirò? che mi dirai? che ci diranno?

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Scemo chi legge

“Non desiderare la donna d’altri”

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Tua

Come un passero annidato sul cuore

che sfiora battiti e si nutre del tuo amore

Come una cicatrice che ti appartiene da sempre

come memoria di un dolore che ci lega permanente

Come il disegno di un sogno,

appena accennato…

o un verso di poesia

soltanto immaginato.

Io sono tua per sempre

promessa sigillata.

Io che da te son stata scelta

io che per te mi son donata.

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Col tempo ci si scorda anche del tempo delle lacrime,

e degli amici cari, e delle cose andate…

Col tempo si dimenticano gli anniversari, e i compleanni che non son segnati….

Col tempo passan via le delusioni,

anche quelle terribili e le umiliazioni.

col tempo se ne fanno di ragioni, e all’improvviso poi si trovano le spiegazioni.

Col tempo si sorride sulle derisioni di quelli che si ostinano a viver d’illusioni.

Col tempo se ne cambiano di situazioni, si perdono per strada le giustificazioni

Col tempo che fugge come un treno in pianura

Rincorro questa vita  e ne seguo l’andatura

consapevole

che quanto mi lascio alle spalle

è soltanto spazzatura.

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Sarebbe stato bello se per te fosse stato vero

sfiorare per un attimo il suo sentiero…

Ridicola presunzione umana

pensiamo di leggere quello che gli altri non hanno scritto mai

Ridicoli ritocchi e righe ubriache

deridono le scelte inaccettate.

Chi sono io? Chi sei?

sei sillabe stonate in questi giorni miei.

Ora che i fiori profumano d’arancio

e tu ti sveli senza dignità.

Questa volta non avrò più sorrisi per te

amica fragile che mi hai strappato il cuore

ferendolo per sempre con la tua bugia.

Non più dolore, non più sapore

e questa sera neanche più rancore…

Per te ho immolato solo stupide sillabe di compassione.

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