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Archive for luglio 2010

Per dono

Ho comprato una graffetta a forma di aeroplano
ed un mappamondo in plastica per volare via
per fregarmene per una volta anche della nostalgia
per cercare di ormeggiare oggi la malinconia.

E mi trovo ancora a urlare ed a chiedere soccorso
ché in un modo o nell’altro del dolore sento il morso
quanto tempo ho per perdonare e quanto ancora per dimenticare?
Il tempo scorre maledettamente ed il silenzio incombe.

Vorrei indossare già l’abito della pietà
ed offrirvi a sera il mio perdono
ma qualcosa mi spinge a denunciare l’empietà
che vi rende colpevoli di non amarmi

non amarmi abbastanza
non amarmi come sono
non amarmi per sempre
non amarmi per dono.

“Ché l’amicizia non si mendica né implora, semplicemente si condivide!”

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ERIKAE

Tu quoque?

Chi sono? E tu chi sei?
Hai l’odore dei ricordi
e un volto sconosciuto
dannatamente e per errore
da sempre e da mai
io ti ho perduta.
Come si perdono le cose che si vogliono lasciare andare
perché così sta scritto
perché così va fatto
per salvarsi dall’apparenza di male
e da improbabili peccati
Peccato
dal canto mio ti ho tanto amato
ma forse tu non hai considerato
il mio affetto, per superficialità
o approssimando per difetto una vita trascorsa
dannatamente insieme
nel male e nel bene
finché convenzione non ci separi…
Ho dimenticato di confezionare altri confetti per te
e quelli che ho mangiato erano troppo amari per essere dimenticati
come le nostre risate, le nostre lacrime…
non c’è salvadanaio che possa contenere
più gli spiccioli di quel che resta
di queste ceneri che ormai non fanno più rumore
e non disturbano nessuno.
Espatriati e fuori stagione
i miei rantoli nutriranno le stufe
di questa piovosa nazione.
Per te soltanto uggiose parole
e ricordi per meditare
e curare il raffreddore.
Spero tu guarisca presto
a me fa già meno male.
Domani forse passa, domani forse no.

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Ora che la cicala ha smesso di cantare
ma da lontano ancora sento il mareggiare
della mia terra di nessuno
meravigliosa d’aspetto e triste dentro
alla ricerca sfrenata di qualcosa che non sazia
mia Italia,
qui ti credono bella ma chi ti conosce sa
quanto sei triste
quanta fatica ti costa il tuo sorriso di facciata
e la tua parvenza di donna innamorata.
Tutti ti hanno abbandonata:
lo Stato, la gente che ti abita ed io finanche.
Ho perso la fiducia in te, la stima, gli amici
ed ho smesso di credere che tu potrai cambiare.
Non me ne volere se un giorno mi capiterà di scordarti
sarà forse il solo modo che mi resta per amarti.

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