E mi ritrovo a piangerti ancora
in un’altra nazione
mentre che oggi qui,
nel regno della pioggia
splende stranamente il sole.
E mi ritrovo qui a pensarti
sereno, nonostante il tuo vissuto
nonostante la vita ti avesse
già ferito e chiesto il conto
almeno un milione di volte.
E questo sole riecheggia
un altro sole,
quello che vidi splendere il
giorno in cui tornasti a casa,
carico di doni,
e venisti ad asciugare le mie
lacrime di ragazzina.
E quella mano che stringeva
forte la mia
io non l’ho mai scordata,
mentre dall’altra parte del
cancello avevi ancora un sorriso
per me.
All’ultimo appuntamento
non sono voluta mancare
per stringerti la mano ancora,
zio.
Il tuo sorriso identico
non se ne va più via
da questi scorci di memoria
che mi porto in giro per il mondo.
Il tempo passa
e mi ritorni in mente
come se fosse ieri che
mi tenevi in braccio
o mi portavi a spasso
con la Vespa.
Forse oggi sono “grande”
ma non ho mai perduto
il desiderio di tornare
indietro, almeno per un attimo
per riabbracciarti ancora.
Ed ogni tanto vorrei
che il telefono squillasse
come l’ultima volta,
e che dall’altra parte
ci fossi
a salutarmi
tu.